Come trasformare un open space in ambienti funzionali

Gli open space sono diventati il simbolo degli spazi contemporanei: luminosi, versatili e adatti alla vita dinamica. Ma trasformarli in ambienti funzionali e confortevoli richiede attenzione. Abbiamo chiesto quindi alcuni consigli a Elena Tosi, affermata interior designer di Home Box Design di Brescia.

Perché trasformare un open space?

Gli open space sono stati a lungo considerati simboli di modernità e collaborazione, ma negli ultimi anni hanno rivelato alcune criticità:

  • Distrazioni e rumore: conversazioni incrociate e telefoni squillanti possono ridurre la concentrazione.
  • Mancanza di privacy: alcune attività richiedono spazi più riservati.
  • Flessibilità insufficiente: non tutti i compiti lavorativi si adattano a un unico ambiente.

Tuttavia, un open space ben progettato può diventare un ambiente funzionale, migliorando:

  • Efficienza (aree dedicate a diverse attività).
  • Collaborazione (spazi appositamente pensati per il teamwork).
  • Benessere (zone relax e postazioni ergonomiche).

Vantaggi:

  • Favorisce la comunicazione e lo scambio di idee.
  • Migliora l’utilizzo degli spazi (meno “uffici vuoti”).
  • Creazione di un ambiente dinamico e stimolante.

Sfide:

  • Difficoltà nel gestire il rumore.
  • Scarsa adattabilità per chi ha bisogno di concentrazione.
  • Rischi di uniformità e poca personalizzazione.

Analisi delle esigenze

Prima di intervenire sulla struttura, è fondamentale capire come viene utilizzato lo spazio e quali sono le reali necessità dei team.

Valutare le attività lavorative e le necessità del team

  • Questionari o interviste ai dipendenti per raccogliere feedback su:
    • Quali attività svolgono (lavoro individuale, riunioni, brainstorming).
    • Quali sono le maggiori fonti di disturbo.
    • Cosa migliorerebbero nell’attuale disposizione.
  • Osservazione diretta:
    • Come si muovono le persone nell’ufficio?
    • Quali aree sono sovraffollate e quali sottoutilizzate?

Identificare le zone funzionali necessarie

In base alle esigenze emerse, si possono definire diverse aree:

  1. Zone collaborative (tavoli grandi, lavagne, schermi condivisi).
  2. Postazioni individuali (scrivanie con divisori per il lavoro concentrato).
  3. Spazi per riunioni (sale formali e angoli informali con pouf).
  4. Aree relax (divanetti, cucinette, zone silenzio).
  5. Spazi ibridi (postazioni per smart working o chiamate private).

Una volta completata questa analisi, si potrà passare alla progettazione consapevole degli spazi, massimizzando comfort e produttività.

Definizione delle aree funzionali

Trasformare un open space in un ambiente veramente funzionale richiede una suddivisione intelligente in zone dedicate a specifiche attività. L’obiettivo è bilanciare collaborazione e concentrazione, garantendo flessibilità e comfort.

Come suddividere lo spazio in zone dedicate

  1. Mappatura delle attività
    • Identificare le esigenze primarie (es.: lavoro individuale vs. riunioni frequenti).
    • Utilizzare un layout a “cluster” o a “isole” in base al flusso di lavoro.
  2. Gerarchia visiva e percorsi intuitivi
    • Usare arredi, colori o pavimenti diversi per delimitare le aree (es.: moquette per la zona relax, pavimento liscio per le postazioni lavoro).
    • Creare percorsi fluidi per evitare incroci caotici.
  3. Flessibilità con elementi mobili
    • Tavoli con ruote, pareti pieghevoli o carrelli per riconfigurare rapidamente gli spazi.

Esempi di aree funzionali

Tipo di Zona Caratteristiche Esempi di Arredi
Area collaborativa Spazi aperti per brainstorming e team meeting Tavoli modulari, lavagne magnetiche, monitor condivisi
Postazioni individuali Scrivanie con privacy acustica e visiva Pannelli divisori, cuffie anti-rumore
Angolo riunioni Sedute informali per discussioni rapide Pouf, tavolini bassi, divanetti
Zona relax Spazi per pause rigeneranti Poltrone, cucinette, piante
Phone booth Cabine per chiamate private o lavoro concentrato Micro-stanze insonorizzate

Soluzioni di arredo modulari e flessibili

Per adattare un open space a diverse esigenze, l’arredo gioca un ruolo chiave. Ecco come scegliere elementi che combinano funzionalità, design e adattabilità.

Panelli divisori e strutture leggere

  • Pareti verdi o scaffalature → Separano gli spazi senza appesantire l’ambiente.
  • Pannelli fonoassorbenti → Riducono il rumore e creano privacy (es.: tessuti, legno forato).
  • Vetrate semitrasparenti → Mantengono luminosità e senso di apertura.

Tavoli e sedute modulari

  • Tavoli componibili → Si espandono o riducono in base alle esigenze (es.: forme a puzzle o a X).
  • Sedie e pouf mobili → Con ruote o impilabili per riconfigurare rapidamente gli spazi.

Esempi pratici di arredi multifunzionali

  • Scrivanie ibride: Con integrazione di pannelli scrivania/divisori.
  • Armadi attrezzati: Contengono attrezzature e fungono da separé acustico.
  • Mobiletti con ruote: Per riorganizzare gli spazi in pochi minuti.

Materiali e design

  • Leggeri (per facilitare gli spostamenti).
  • Estetica coerente con l’identità aziendale.
  • Durevoli (per resistere a frequenti riconfigurazioni).

→ Pro-tipTestare layout temporanei prima di investire in soluzioni definitive, per valutare l’efficacia delle diverse configurazioni.

Elementi per la privacy e l’acustica

Il problema degli open space: rumore e disturbi visivi

Uno dei maggiori disagi negli open space è la mancanza di privacy e l’inquinamento acustico, che riducono la produttività e aumentano lo stress. Ecco come risolverli:

Soluzioni per migliorare l’acustica

  1. Pannelli fonoassorbenti
    • Da appendere a parete o montare su soffitti (es.: pannelli in lana di roccia, tessuti spessi).
    • Alternative creative: Quadri fonoassorbenti, pannelli decorati con stampe aziendali.
  2. Barriere fisiche con funzione acustica
    • Divisori alti tra postazioni (min. 1,4 m per ridurre il rumore).
    • Cabine insonorizzate per chiamate (phone booth).
  3. Materiali morbidi e assorbenti
    • Tappeti spessi, tende pesanti, pouf imbottiti.
    • Piante a foglia larga (es.: Ficus, Monstera) che aiutano a smorzare i suoni.

Soluzioni per la privacy visiva

  • Vetrate satinate o decorative: Bloccano le visuali dirette mantenendo la luce.
  • Schermi e divisori a scomparsa: Pieghevoli o mobili per adattarsi alle esigenze.
  • Zig-Zag layout: Disporre le scrivanie non in linea retta per evitare sguardi incrociati.

→ Case study: Un’azienda tech ha ridotto le lamentele per il rumore del 60% installando pannelli acustici sul soffitto e divisori tra le postazioni.

Illuminazione e atmosfera

Perché la luce è cruciale?

Un’illuminazione ben studiata:
✔ Aumenta la produttività (meno affaticamento degli occhi).
✔ Definisce le zone (luce calda in area relax, luce fredda in postazioni lavoro).
✔ Migliora il benessere (regolazione della luce naturale e artificiale).

Strategie per un’Illuminazione Efficace

  1. Sfruttare la luce naturale
    • Posizionare le postazioni di lavoro vicino alle finestre.
    • Usare vetrate trasparenti o tende leggere per non bloccare la luce.
  2. Illuminazione artificiale a strati
    • Luce generale: Faretti a LED a luce bianca neutra (4000K) per l’illuminazione base.
    • Luce task: Lampade da tavolo regolabili per le scrivanie.
    • Luce d’atmosfera: Strip LED a luce calda (3000K) nelle zone relax.
  3. Soluzioni smart
    • Sensori di presenza per spegnere le luci nelle aree non utilizzate.
    • Lampade con regolazione della temperatura colore (da fredda a calda).

Esempi pratici

Zona Tipo di illuminazione Esempi
Postazioni lavoro LED bianco freddo (4000-5000K) Lampade a sospensione lineari
Sale riunioni Luce diffusa e regolabile Faretti orientabili + luce indiretta
Area relax Luci calde (2700-3000K) Lampade a piantana, LED a fascia

→ Pro-tip: evitare l’abbagliamento posizionando le luci in modo che non si riflettano sugli schermi dei PC.

Tecnologia integrata

Perché la tecnologia è fondamentale in un open space moderno?

In un ambiente lavorativo ibrido e dinamico, la tecnologia deve essere:

  • Accessibile (senza cavoli in vista o connessioni lente)
  • Intuitiva (plug-and-play per meeting ibridi)
  • Flessibile (adattabile a diverse esigenze)

Soluzioni tech per open space funzionali

  1. Sistemi per riunioni ibride
    • Schermi interattivi con condivisione wireless (es.: Microsoft Surface Hub)
    • Videocamere con inseguimento automatico del parlante
    • Microfoni a beamforming per catturare chiaramente le voci
  2. Postazioni di lavoro smart
    • Dock universali per collegare rapidamente laptop
    • Tavoli con prese integrate e ricarica wireless
    • Monitor regolabili in altezza con tecnologia USB-C
  3. Gestione degli spazi intelligente
    • Sistemi di prenotazione digitale per sale riunioni
    • Sensori di occupazione per ottimizzare gli spazi
    • App per segnalare problemi acustici o termici
  4. Infrastruttura nascosta ma efficiente
    • Canalizzazioni per cavi integrate nei pavimenti e nei mobili
    • Access point WiFi posizionati strategicamente
    • Pannelli di controllo ambientale (luci/temperatura)

→ Esempio reale: Una società di consulenza ha ridotto del 40% il tempo perso in riunioni tecniche installando schermi touch in ogni area collaborativa.

Conclusioni

Riassunto dei punti chiave

  • Analisi preliminare è fondamentale per capire le reali esigenze
  • Zonizzazione intelligente bilancia collaborazione e concentrazione
  • Acustica e privacy vanno risolte con soluzioni mirate
  • Tecnologia deve essere integrata e non invasiva
  • Flessibilità è la parola d’ordine per arredi e layout

Checklist per iniziare il tuo progetto

  1. Condurre un sondaggio tra i dipendenti
  2. Mappare le attività e i flussi di lavoro
  3. Sperimentare layout temporanei
  4. Scegliere almeno 3 soluzioni acustiche
  5. Integrare almeno 1 tecnologia smart per area
  6. Pianificare una fase di test e feedback

Oltre la trasformazione fisica

  • Considerare un piano di change management
  • Formare il personale sulle nuove tecnologie
  • Programmare revisioni periodiche dell’assetto

→ Prossimi passi concreti:

  1. Se hai un budget ridotto: Inizia con soluzioni fai-da-te come pannelli acustici mobili
  2. Se stai ristrutturando: Approfitta per integrare canalizzazioni e tecnologie
  3. Se vuoi un approccio scientifico: Affiancati a un workspace designer

Un ultimo consiglio: “Meno è meglio. Inizia con poche modifiche mirate, misura i risultati e poi scala.”

Come trasformare un open space in ambienti funzionali
Torna su

Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione. Clicca su Maggiori informazioni se vuoi saperne di più e su Accetto per dare il tuo consenso. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi