Marsigliese: il ritorno della piastrella esagonale

La piastrella marsigliese esagonale è tornata protagonista nei progetti di interior design più raffinati. Dalla sua origine storica alla diffusione nelle abitazioni borghesi europee del Novecento, questo elemento decorativo ha attraversato i secoli senza perdere il suo fascino.

La sua forma geometrica, i materiali robusti e la varietà delle lavorazioni l’hanno resa una scelta apprezzata sia nelle ristrutturazioni d’epoca che nelle ambientazioni contemporanee. Architetti e progettisti la scelgono per la capacità di evocare atmosfere retrò pur garantendo durabilità, versatilità e una resa estetica di grande impatto.

Ancora oggi è impiegata in ambienti domestici e commerciali dove si ricerca continuità visiva, eleganza materica e artigianalità. A renderla ancora più apprezzata è la possibilità di abbinarla a superfici moderne, integrandola anche in contesti minimali o industriali, senza snaturarne l’identità.

Cos’è la piastrella marsigliese esagonale

Il termine “marsigliese” nel settore edilizio fa riferimento a una piastrella dalla forma esagonale, molto usata in passato e oggi riscoperta per il suo valore decorativo e la sua versatilità progettuale. L’aggettivo deriva dalla città di Marsiglia, dove venivano prodotti i primi esemplari.

In ambito edilizio, la denominazione ha preso piede per indicare un formato esagonale in argilla smaltata o cotto, ampiamente utilizzato nei primi decenni del Novecento. Oggi il termine identifica una tipologia specifica, indipendentemente dal luogo di produzione. La tradizione francese ha influenzato non solo la forma, ma anche lo stile decorativo, portando questa piastrella ad assumere un’identità riconoscibile nel tempo.

Differenze rispetto ad altre piastrelle esagonali

A differenza delle piastrelle esagonali moderne in gres porcellanato, spesso industriali e uniformi, le marsigliesi originali sono artigianali, realizzate in cotto o cemento colorato e talvolta smaltate a mano. Presentano bordi meno netti, colori più caldi e una superficie leggermente irregolare, caratteristiche che le rendono ideali per ambienti dal sapore autentico e vissuto. La patina naturale acquisita con il tempo conferisce un’estetica inimitabile, difficile da ottenere con prodotti industriali.

Come si è diffusa la piastrella marsigliese

Nata in Francia, la piastrella marsigliese si è affermata anche in Italia, contribuendo a definire l’identità stilistica di molte architetture residenziali e pubbliche tra Ottocento e Novecento.

Dalla fine del XIX secolo le piastrelle marsigliesi iniziarono a essere importate in Italia, grazie alla popolarità crescente della casa borghese mediterranea, che richiedeva pavimentazioni solide ma ornamentali. Le fabbriche italiane ne adottarono la tecnica e la forma, affinandone la produzione con stili locali. Il trasferimento di competenze artigianali e tecnologie di stampa permise la nascita di manifatture specializzate, soprattutto nel Centro-Nord.

Nel corso dei decenni, la piastrella marsigliese ha assunto colorazioni diverse e motivi geometrici o floreali, spesso dipinti a mano. Con l’arrivo delle cementine negli anni Trenta, la produzione si diversificò, mantenendo però la struttura esagonale come tratto distintivo. Oggi molti designer ne reinterpretano l’estetica, mantenendone lo spirito decorativo in una chiave più contemporanea. Le nuove collezioni propongono texture opache, smalti effetto lavagna o pastellati, capaci di inserirsi perfettamente in contesti attuali.

Materiali e lavorazioni più comuni

L’ampia gamma di materiali con cui viene prodotta la piastrella marsigliese consente di adattarla a stili e ambienti differenti, combinando estetica e funzionalità.

Cemento, cotto, gres e ceramica

Le marsigliesi tradizionali erano realizzate in cotto o cemento pigmentato, materiali porosi ma resistenti. Le versioni moderne possono essere in gres porcellanato, che offre maggiore impermeabilità, o in ceramica smaltata per effetti più lucidi. Il gres, in particolare, consente formati anche ridotti (15×17 o 20×23 cm) molto apprezzati in spazi compatti. La scelta del materiale incide sul prezzo, sulla durabilità e sulla resa estetica.

Tecniche di smaltatura e decoro

Molte piastrelle marsigliesi vengono decorate a mano, una pratica ancora viva nei laboratori artigianali italiani. Le smaltature possono essere lucide, opache o craquelé, mentre i motivi variano dal geometrico all’ornamentale. Alcune collezioni recenti riproducono fedelmente lo stile dell’epoca utilizzando stampi tradizionali. L’impiego di pigmenti naturali e forni tradizionali è indicativo della qualità del prodotto finale.

Dove usare la piastrella marsigliese oggi

Le applicazioni della piastrella marsigliese esagonale non si limitano alle ristrutturazioni d’epoca. Sempre più spesso è scelta per ambienti moderni che cercano un tocco di originalità e calore.

Ambienti consigliati e ispirazioni

Grazie alla forma esagonale, è possibile creare schemi di posa dinamici e composizioni continue, ideali per cucine, ingressi, bagni e locali commerciali. È apprezzata anche in spazi open space dove si desidera delimitare visivamente aree funzionali attraverso il pavimento. Le texture antiscivolo la rendono adatta anche per ambienti umidi, come spa o centri benessere.

Combinazioni con stili moderni o vintage

Le piastrelle marsigliesi si integrano bene sia in contesti vintage, con mobili in legno e pareti pastello, sia in ambienti industriali, dove contrastano piacevolmente con il cemento o l’acciaio. Anche lo stile scandinavo e il minimalismo contemporaneo trovano nelle marsigliesi una base calda e geometrica che valorizza gli arredi. Le combinazioni più recenti includono mix tra piastrelle opache e inserti in metallo o legno.

Prezzi, posa e manutenzione

Oltre all’estetica e ai materiali, vanno considerate anche le voci economiche e operative, come il prezzo al metro quadro e la posa in opera.

Costi medi al metro quadro

I prezzi delle piastrelle marsigliesi variano in base al materiale e alla lavorazione. Le versioni industriali in gres si aggirano sui 25-35 euro/m², mentre quelle artigianali dipinte a mano possono superare i 100 euro/m². A questi si aggiungono circa 20-25 euro/m² per la posa eseguita da un professionista esperto. Alcune collezioni di pregio includono anche decori personalizzati su richiesta.

Consigli per la posa professionale

La forma esagonale richiede una posa precisa, con fughe ridotte e disegno geometrico calibrato. È consigliato rivolgersi a posatori specializzati, in grado di gestire superfici irregolari e mantenere la coerenza visiva nel tempo. Un buon fondo di posa e un collante adeguato sono fondamentali per la durata e la resa. In caso di pavimenti riscaldati, è necessario utilizzare prodotti compatibili con sbalzi termici.

Pulizia e durata nel tempo

Le piastrelle in cotto o cemento vanno trattate con prodotti specifici idro-oleorepellenti. Il gres, invece, offre maggiore resistenza e facilità di pulizia con detergenti neutri. Con una manutenzione adeguata, le piastrelle marsigliesi possono durare decenni senza perdere vivacità e brillantezza. È buona norma evitare acidi o prodotti abrasivi sulle superfici decorate.

Considerazioni finali

Le piastrelle marsigliesi esagonali rappresentano un equilibrio tra memoria storica e linguaggio contemporaneo. La loro capacità di adattarsi a diversi contesti stilistici, l’artigianalità nella lavorazione e la ricchezza materica le rendono una soluzione decorativa di valore. La crescente attenzione verso materiali durevoli, autentici e sostenibili ha riportato al centro dell’interesse questi elementi che raccontano una storia senza tempo.

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